Se non bastano le regole anche la PA inadempiente deve essere sanzionata
“Magistratura efficiente” è lo slogan che si dovrebbe ripetere parlando dei buchi neri della vita professionale. È inammissibile che dall’esito di un concorso o di una gara si aspettino mesi o anni per ricominciare i lavori. Dal nostro osservatorio non abbiamo non abbiamo notizie di appalti di progettazione o di esecuzione che siano partiti prima di un anno dall’aggiudicazione provvisoria sempre e solo a causa dei tempi biblici della giustizia amministrativa.
È inammissibile che per incassare quanto dovuto dal committente, impresa o ente pubblico che sia, si aspettino anni solo perché la magistratura ordinaria non decide in tempi umani. Questo blocca il processo edilizio rendendo vani tutti gli sforzi per produrre progetti e edilizia di qualità.
Ancora, è inammissibile a mio parere che non vengano sanzionati i ritardi o addirittura i mancati esiti nei concorsi di progettazione o nelle gare di appalto. Sono centinaia le procedure nelle quali decine di concorrenti attendono per mesi o anni l’esito della commissione. Sono centinai di milioni di euro che la collettività spreca senza che ci sia una verifica e una sanzione per gli amministratori pubblici inadempienti.
Un altro buco nero è la frammentazione dell’iter progettuale. Abbiamo scritto mille volte della follia tutta italiana di attribuire a professionisti diversi le diverse fasi progettuali. Dovrebbe divenire obbligatorio che il vincitore di un concorso di progettazione realizzi poi tutte le fasi successive del progetto. Dovrebbe essere vietato porre a base di un appalto integrato un progetto definitivo, o addirittura, affidando all’impresa vincitrice l’onere della redazione delle successive fasi progettuali.
Ancora, sottolineo quanto sarebbe utile che negli appalti ci fosse la consegna del progetto definitivo in sede di gara. È inammissibile che vengano proposti sempre più appalti integrati nei quali è chiesto di proporre in sede di gara un progetto definitivo. Questo comporta un enorme dispendio di energie perché tutti i concorrenti produrranno un progetto definitivo, che costa centinaia di migliaia di euro, mentre uno solo verrà retribuito in caso di aggiudicazione. In questo modo si drenano dal mondo delle imprese e della progettazione ingenti risorse abbassando nel tempo il livello qualitativo delle proposte progettuali.
Segnalo a questo proposito il video di sintesi (solo 5 minuti) di commento al progetto di un concorso a Cagliari per una residenza universitaria. http://youtube/FDHOeoH_ixM. Anche questo era un appalto integrato nel quale era necessario presentare un definitivo complesso in sede di gara. Ci siamo presentati in sette consegnando ciascuno oltre un metro cubo di grafici! Trovo strano che questi appalti integrati siano vere e proprie gare di progettazione cge, quasi sempre, non vengono considerate alla stessa stragua dei concorsi di progettazione. Inoltr, come dicevo, costringendoci a produrre in sede di gara un progetto definitivo di alto livello, abbiamo calcolato che l’amministrazione banditrice ha costretto le imprese partecipanti ad investire complessivamente oltre 3,5 milioni di euro.