Un Falso Concorso

L’articolo di Diego Lama sul Corriere del Mezzogiorno dell’otto giugno scorso scopre, con una attenta e lucida analisi, il coperchio del calderone delle scelte urbanistiche napoletane dove, sconosciuti alchimisti, mescolano vuoti Piani Regolatori, falsi concorsi e qualche lampione nuovo, per produrre l’elisir della paralisi e dell’annullamento della memoria urbana.
dopo anni di pressanti richieste dei professionisti napoletani e degli ordini professionali, di roboanti dichiarazioni di politici pronti a giurare che è iniziata una nuova stagione, il Comune di Napoli ha finalmente bandito un concorso di architettura per la sostituzione di alcuni edifici della periferia. Al compiacimento per l’inizio del nuovo corso segue lo scoramento per quanto attentamente rilevato da Lama. Quello bandito è un falso concorso, svuotato della sue essenza. Nessun concorso, nessuna proposta privata deve avere corso. Tutto deve essere centralizzato e bloccato nell’ottica di rendere sempre più concreto il progetto di paralisi urbana.
il metodo che qualcuno sta attuando è degno del più sottile disegno Orwelliano: Nuovo PRG, concorsi di architettura, qualche panchina e lampione nuovo realizzano in realtà un preciso progetto.
Negare dibattito e concertazione per consentire a pochi di operare le scelte, o le non scelte, sul territorio.


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